Il pomeriggio di giovedi 05.02.2015, mentre ci trovavano nella sala conferenze per il corso inerente la sicurezza sui luoghi di lavoro, tutti ascoltavamo l'insegnante ma gli occhi non potevano fare a meno di guardare fuori dalle vetrate gli alberi delle barche che si muovevano come lancette impazzite di anemometri presi a schiaffi dal vento.
C'è chi parla di "evento eccezionale" come certi giornalisti che cercano di dare maggior rilevanza ed enfasi alle proprie notizie facendo leva sulla loro drammaticità e attirare così l'attenzione dei lettori ma le statistiche, oltre che le memorie di noi tutti, e la stessa tradizione triestina dicono proprio il contrario.
Riporto da "Il museo della Bora". http://www.museobora.org/
La bora
Parole di “Ermanzio” (Ermanno Curet) - Musica di Silvio Negri (1899)
C'è chi parla di "evento eccezionale" come certi giornalisti che cercano di dare maggior rilevanza ed enfasi alle proprie notizie facendo leva sulla loro drammaticità e attirare così l'attenzione dei lettori ma le statistiche, oltre che le memorie di noi tutti, e la stessa tradizione triestina dicono proprio il contrario.
Riporto da "Il museo della Bora". http://www.museobora.org/
La bora
Parole di “Ermanzio” (Ermanno Curet) - Musica di Silvio Negri (1899)
La sburta, la sbati
El naso la impizza,
La jazza le jozze
Che in tera se schizza.
El naso la impizza,
La jazza le jozze
Che in tera se schizza.
La sufia de soto,
La sufia de sora:
Ferai e camini
La manda in malora.
La sufia de sora:
Ferai e camini
La manda in malora.
Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi ‘n malora
La bora e l’inverno!
Comare, che inferno,
Che vadi ‘n malora
La bora e l’inverno!
Tutto il mondo sa che la Bora è il famoso vento di Trieste e questo lo sa anche chi non sa nemmeno dove si trova geograficamente la nostra città.
Chi ha visto volare camini; chi ha visto i cassonetti correre sulle proprie ruote in salita per via Mulino a Vento; chi i continers muoversi da soli in porto; chi correva dietro all'Ursus in mezzo al golfo; chi TIR cappottati di fronte Piazza Unità.....insomma parlare di "Bora" come un evento eccezionale a Trieste sembra proprio fuori luogo.
Ma allora, se non è un evento eccezionale, vuol dire che l'evento è prevedibile!
Si può dire insomma che prima o poi arriva bella forte come già altre volte, in passato, si è vista! Se non è quest'anno magari sarà il prossimo o quello dopo, ma prima o poi arriva!
Trieste 11.02.2012
La bora è un evento naturale che può essere piuttosto violento, e come tutti gli eventi naturali violenti, seleziona ciò che di debole trova sulla propria strada eliminandolo.
Madre natura vuole così, alla faccia dell'uomo che ritiene di poter governare tutto l'ambiante in cui vive.
E così, nel tempo tutto si ripete. A Trieste cassonetti ribaltati, tetti scoperchiati, persone che cadono e si fanno male e barche che rompono gli ormeggi. Tutte immagini già viste e che riportano alla memoria eventi già accaduti.
Infatti, di nuovo, questo è quanto accaduto anche nella nostra base nautica. Come si legge dal grafico delle rilevazioni della stazione meteo del Molo Fratelli Bandiera del CNR sono state diverse le raffiche di vento vicine ai 45 metri al secondo (il massimo sulla scala del grafico) equivalenti a circa 164 chilometri all'ora.
Di nuovo, barche ormeggiate sottovento ai pontili galleggianti, ritenute generalmente in posizione più vantaggiosa rispetto a quelle ormeggiate sopravvento, hanno rotto gli ormeggi che le tenevano salde al pontile e sono andate a finire tra quelle ormeggiate sottovento tra le carambole notturne ed i numerosi danni che tutti possono immaginare.
Accertato ormai che le modifiche delle infrastrutture avvenute in tempi recenti tra le società nautiche triestine hanno determinato il verificarsi nelle giornate di maltempo, un aumento del moto ondoso in sacchetta, ognuno dovrà in futuro ragionare sulle esperienze pregresse, anche confrontandosi con i vicini di pontile, sui sistemi di ormeggio e sulle misure di sicurezza da adottare nel caso in cui le previsioni del tempo anticipino l'arrivo di condizioni meteo come quelle verificatesi in questi giorni.
Da "Il Museo della Bora" http://www.museobora.org
Henry Beyle (Stendhal)
"Lettera dal 26/27 gennaio 1831"
(estratto dal volume "Il racconto del Carso" di Carlo Genzo e Walter Zele, Agenzia Libraria Editrice, 1997)
"Fa bora due volte alla settimana e cinque volte vento forte.
Dico vento forte quando si è costantemente occupati a tenere stretto il cappello e bora quando si ha paura di rompersi un braccio. Sono stato sbattuto quattro passi avanti, l'altro giorno. Un uomo assennato, l'altro anno, trovandosi alla periferia di questa piccola città, preferì pernottare alla locanda, perché non osava spingersi fino a casa. Nel 1830 ci sono state venti gambe rotte. Non esiterei a mostrare coraggio di fronte ai briganti di Catalogna; ma, signore, il vento mi dà reumatismi alle viscere."
Da "Il Museo della Bora" http://www.museobora.org
Henry Beyle (Stendhal)
"Lettera dal 26/27 gennaio 1831"
(estratto dal volume "Il racconto del Carso" di Carlo Genzo e Walter Zele, Agenzia Libraria Editrice, 1997)
"Fa bora due volte alla settimana e cinque volte vento forte.
Dico vento forte quando si è costantemente occupati a tenere stretto il cappello e bora quando si ha paura di rompersi un braccio. Sono stato sbattuto quattro passi avanti, l'altro giorno. Un uomo assennato, l'altro anno, trovandosi alla periferia di questa piccola città, preferì pernottare alla locanda, perché non osava spingersi fino a casa. Nel 1830 ci sono state venti gambe rotte. Non esiterei a mostrare coraggio di fronte ai briganti di Catalogna; ma, signore, il vento mi dà reumatismi alle viscere."